L’Osservatorio regionale dell’Ance Sicilia sull’andamento delle opere pubbliche ha rilevato che lo scorso mese di agosto si è registrato l’ennesimo crollo dei bandi di gara pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana. In dettaglio, quanto agli importi posti in gara la flessione è stata di -29,46% rispetto ad agosto 2010, mentre il calo complessivo dei primi otto mesi del 2011 - rispetto allo stesso periodo dello scorso anno - è stato di -20,77%. Nel corso di quest’anno i mesi peggiori sono stati gennaio (-32,94%), maggio (-48,45%), luglio (-33,55%) e agosto (-29,46%) ........
L’Osservatorio regionale dell’Ance Sicilia sull’andamento delle opere pubbliche ha rilevato che lo scorso mese di agosto si è registrato l’ennesimo crollo dei bandi di gara pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana. In dettaglio, quanto agli importi posti in gara la flessione è stata di -29,46% rispetto ad agosto 2010, mentre il calo complessivo dei primi otto mesi del 2011 – rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – è stato di -20,77%. Nel corso di quest’anno i mesi peggiori sono stati gennaio (-32,94%), maggio (-48,45%), luglio (-33,55%) e agosto (-29,46%).
Le province più penalizzate nel periodo gennaio-agosto sono state Catania (-41,27%) e Messina (-47,03%). Il trend negativo del settore delle opere pubbliche nell’Isola dura costantemente da quattro anni: -46,02% nel 2008, -25,29% nel 2009, -1,24% nel 2010 e -20,77% nel 2011. Una congiuntura negativa che il sistema edilizio ha pagato a caro prezzo, con quarantamila licenziamenti nell’ultimo triennio e con la chiusura di migliaia di imprese, fortemente indebitate nei confronti del sistema bancario. Il colpo finale l’ha inferto il “Patto di stabilità” che, soprattutto nei piccoli Comuni, ha bloccato i pagamenti alle imprese per opere eseguite nonostante gli enti locali appaltanti avessero già acceso i mutui presso la Cassa depositi e prestiti.
“Di fronte a questi dati – commenta Salvo Ferlito, presidente di Ance Sicilia – l’ultima spiaggia per non chiudere definitivamente era rappresentata dalla realizzazione del sistema di collegamento viario e ferroviario della Sicilia alla Rete europea dei trasporti mediante il Corridoio 1 Palermo-Berlino. Infrastruttura che ci era stata assicurata dal governo nazionale. Adesso – osserva Ferlito – le pressioni della Lega e di quanti in Europa vogliono modificare il percorso partendo da Bari uccidono le ultime speranze del sistema delle imprese edili siciliane. Se l’Unione europea e il governo nazionale continueranno a spegnere ogni attenzione verso la ripresa del Sud, presto dovranno renderne conto ad una ‘piazza’ di decine di migliaia di imprenditori e lavoratori che si ritroveranno senza più alcuna attività da svolgere”.