Palermo, 20 novembre 2022 – Dalle aziende dell’edilizia arriva un forte appello al governo della Regione: mai più leggi finanziarie approvate nel primo quadrimestre dell’anno con conseguente slittamento dei pagamenti da parte della Regione al secondo semestre. Questo quanto chiede Santo Cutrone, presidente di ANCE Sicilia, l’Associazione di imprese edili che aderisce a Confindustria, che avvisa ancora «tra una decina di giorni chiuderà la cassa regionale, se i mandati di pagamento non saranno fatti entro fine mese avremo perso un altro anno.
Sappiamo che l’amministrazione li sta predisponendo ma vogliamo avere certezza». Il pericolo è anche quello di spingere le aziende verso un indebitamento a tassi non sostenibili «un conto era chiedere denaro a tassi vicini allo zero percento», nota Cutrone, «altro è avere prestiti al 5%». Ma, dice ancora Cutrone «la cosa che ci preoccupa di più è la fragilità politica della giunta. lo sono convinto che il centrodestra troverà compatezza e unità. Ci aspettano sfide importanti come il PNRR e non è possibile che si perdano queste opportunità».
Da un monitoraggio dell’ANCE Nazionale presso i vari enti locali del Paese, aggiornato a marzo 2022, risulta che per circa il 70% i progetti candidati o finanziati sono ancora allo stato di fattibilità tecnica economica e neanche aggiornati agli incrementi dei prezzi registrati nel corso dell’anno».
Il nuovo assessore all’economia, Marco Falcone, è anche quello che occupava la poltrona delle infrastrutture che è un assessorato fondamentale per le vostre istanze. Chiedete dei pagamenti su lavori che avete già realizzato e Falcone è lo snodo perché ora ha in mano la cassa.
«Intanto abbiamo già preso contatti con il nuovo titolare alle infrastrutture, Alessandro Arico, e in settimana speriamo di incontrarlo insieme al collega con la delega all’economia per fare una riunione alla presenza anche dei direttori dei due assessorati per pianificare, a livello di infrastrutture, quali sono le nuove opportunità che ci saranno. All’assessore all’economia chiediamo di risolvere l’annoso problema del pagamento alle imprese. Tra dieci giorni chiuderà la cassa regionale e ci sono assessorati che devono erogare i pagamenti. Sappiamo che li stanno predisponendo ma se arriviamo a fine mese abbiamo perso un altro anno e tutto andrà nelle opportune sedi».
Il problema dei pagamenti per le imprese è centrale, ma lo è ancora di più per quelle del settore dell’edilizia con costo delle materie prime schizzato in alto e normativa sul superbonus appena cambiata.
«Nei cinque anni precedenti non sono riusciti a chiudere il bilancio entro i termini e questo ha dato tanta difficoltà alle imprese. Con il costo del denaro schizzato alle stelle se nel 2023 non ci sarà una correzione avremo delle difficoltà importantissime. Le imprese in difficoltà di liquidità per i mancati pagamenti avranno difficoltà a chiedere credito alle banche. Inoltre grazie al superbonus tante imprese avevano fatti investimenti in infrastrutture pensando che questa fosse una attività con una pianificazione a lungo termine e che la norma non fosse modificata in così poco tempo. A questo si deve aggiungere il tasso di inflazione che ha portato all’innalzamento del costo dei materiali che inizia a pesare sui conti di tante aziende. Secondo i nostri calcoli i materiali costano +50% da gennaio ad agosto 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021 e l’energia ha avuto un balzo del 350%».
(*agio*) – Antonio Giordano