Palermo, 17 dicembre 2021 – “La legge di Bilancio nazionale, che contiene anche risorse necessarie a completare la Finanziaria regionale, sarà approvata non prima di Natale. Dunque, a meno che i deputati dell’Ars non riescano a varare la legge di Bilancio regionale entro Capodanno, temiamo che anche nel 2022 la Sicilia andrà ad esercizio provvisorio. E per le imprese edili sarebbe un disastro”.
Palermo, 26 novembre 2021 – La Regione siciliana deve ancora alle imprese edili circa 700 milioni di euro per lavori eseguiti e non pagati, in molti casi da un anno. Ciò è dovuto principalmente al fatto che l’Ars ha approvato la legge di Bilancio 2021 solo lo scorso mese di aprile e che da allora si sono susseguiti vari intoppi nell’iter di attuazione; così, finora è stato pagato appena il 50% delle somme dovute. Una situazione che, come Ance Sicilia ha più volte denunciato, ha notevolmente stressato dal punto di vista finanziario un settore già fortemente provato dalla lunga crisi.
Palermo, 8 novembre 2021 – “Siciliani refrattari allo sviluppo, attaccati al Reddito di cittadinanza, mentre le imprese che hanno il lavoro sono ridotte con i mezzi di cantiere fermi perché non si trovano conduttori specializzati; giovani che seguono l’esempio di questi adulti e non scommettono sulle proprie capacità con “Resto al Sud” e con i concorsi banditi per sfruttare le risorse del ‘Pnrr’, mentre tanti validi talenti sono costretti a emigrare. A tutti questi e ai territori dell’Isola l’Ance Sicilia dice: Sveglia! Il Reddito di cittadinanza non durerà in eterno, basta col tendere la mano aspettando che qualcuno eroghi sussidi mascherati da lavoro! L’assistenzialismo da subito sembra comodo, ma alla lunga desertifica la nostra terra”.
Palermo, 2 settembre 2021 – La Regione ha finalmente deliberato tutti i pagamenti alle imprese per commesse di lavori pubblici e forniture. Su espressa domanda di Ance Sicilia, è questa la risposta fornita dal capo della struttura tecnica dell’assessorato al Bilancio, Vincenzo Cusumano (oggi a margine della presentazione del Defr alle parti sociali), avendone avuto conferma dal Ragioniere generale.
Per arrivare a questo risultato, però, la Regione ha accumulato sette mesi di ritardo, fra approvazione del bilancio 2021 e riaccertamento dei residui passivi, con gravi danni alle imprese creditrici già alle prese con la crisi economica provocata dalla pandemia.
Palermo, 6 agosto 2021 – Nonostante il fatto che da domenica scorsa siano disponibili 3,2 miliardi di euro nella Cassa regionale, frutto del “faticoso” riaccertamento dei residui, la Regione continua a non pagare le imprese edili. Ad oggi, infatti, ad Ance Sicilia risulta che solo il dipartimento Infrastrutture, come annunciato dall’assessore Marco Falcone, abbia emesso mandati di pagamento, mentre in tutti gli altri sembra non muoversi nulla.
Palermo, 4 agosto 2021 – Il Consiglio generale di Ance Sicilia ha deciso di dare mandato ad uno studio legale affinché promuova un ricorso collettivo delle imprese edili associate - ciascuna per le proprie competenze – in sede civile e presso la Corte dei conti, contestando alla Regione siciliana il danno (costituito dal danno emergente e dal lucro cessante) arrecato alle stesse imprese dall’omesso pagamento, protrattosi per oltre otto mesi, delle fatture relative a forniture e lavori eseguiti.
Palermo 27 luglio 2021 - ANCE Sicilia ha partecipato in data odierna alla riunione indetta dall’Assessorato Regionale delle Attività Produttive avente per oggetto la Programmazione PO FESR 2021-2027 “La Sicilia verso la programmazione delle politiche di coesione del ciclo 21/27”.
Durante la riunione è stata presentata la proposta che definisce gli Obiettivi di Policy e gli indirizzi strategici di settore della nuova programmazione, che sostanzialmente si articolano su due driver complementari:
Palermo, 15 giugno 2021 – “La Regione dallo scorso mese di novembre non paga le imprese edili che, nonostante tutto, hanno continuato a garantire la prosecuzione dei lavori. Ma, già indebitatesi per eseguire gli stralci non saldati, le nostre imprese hanno potuto mantenere i cantieri, in tempo di pandemia, solo grazie a soldi anticipati dalle banche e ricorrendo a tutti gli aiuti statali possibili. Adesso, però, non solo non hanno più liquidità né ne ricevono altra, ma in più le banche, pressate dalle nuove e più restrittive norme europee, sollecitano il rientro dei crediti temendo che finiscano in sofferenza. A questo punto non possiamo che comunicare ai sindacati una decisione dolorosa quanto improcrastinabile: siamo costretti a licenziare tutti i lavoratori, a chiudere le imprese e alla fine per tutti ci forse ci vorrà il Reddito di cittadinanza”.
Palermo, 10 giugno 2021 – Il caro-materiali che negli ultimi sei mesi ha fatto lievitare il prezzo mondiale dell’acciaio del 150%, quello dei polietileni del 110%, quello del rame del 28,9% e quello del petrolio del 45,3%, rende per le imprese edili non più sostenibile realizzare opere pubbliche progettate secondo i prezzi in vigore nel 2020, non più attuali e, anzi, totalmente fuori mercato.