Palermo, 25 settembre 2015 – Ormai in tutta Italia, dalla Sicilia al Piemonte, le mafie si infiltrano negli appalti pubblici grazie alle aggiudicazioni di gara col massimo ribasso, sistema consentito dalla vigente legge nazionale che recepisce il principio comunitario della più ampia concorrenza possibile
Palermo, 21 settembre 2015 – In Sicilia continua il crollo delle gare d’appalto di competenza regionale pubblicate sulla Gazzetta ufficiale e monitorate dall’Ance Sicilia. Nel periodo gennaio-agosto 2015 si è registrata un’ulteriore flessione del numero di bandi (155 contro i 172 dello stesso periodo del 2014, -9,88%) e degli importi posti in gara (189,1 milioni a fronte di 211,4 milioni dei primi otto mesi dello scorso anno, pari a -10,55%). ...
Palermo, 15 settembre 2015 – “La classe politica che ci governa e che da anni interviene in maniera insufficiente per superare la crisi che colpisce il settore delle opere pubbliche probabilmente si è convinta che, dopo centinaia di chiusure e decine di migliaia di licenziamenti, siamo già tutti morti. Infatti continua incurante a definanziare infrastrutture vitali per l’economia della Sicilia e ad usare quei fondi per tappare falle di bilancio e per foraggiare spese assistenziali. ...
Palermo, 11 settembre 2015 – La riforma regionale degli appalti pubblici continuerà a restare in vigore nonostante l’impugnativa del governo nazionale, e ciò fino alla sentenza della Corte costituzionale, non prima di 8-12 mesi, cioè nel termine entro il quale comunque l’Ars avrebbe dovuto adeguare la norma alla riforma nazionale di prossima emanazione. ...
Palermo, 4 settembre 2015 – Recependo l’appello dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pizzo, e dell’Ance Sicilia, il Consiglio dei ministri ha oggi deciso di sospendere, in attesa di ulteriori approfondimenti giuridici, il provvedimento di impugnativa davanti alla Corte costituzionale della legge regionale numero 14 dello scorso mese di luglio: la riforma degli appalti che, legando le offerte alla reale valutazione dei progetti, blocca i ribassi anomali e taglia fuori dalle aggiudicazioni cordate, imprese mafiose, tangentisti e grandi gruppi speculativi. ....
Palermo, 3 settembre 2015 – Lo scorso mese di luglio il Parlamento siciliano ha approvato una legge di riforma degli appalti, frutto di due anni di intenso lavoro che ha coinvolto tutte le associazioni imprenditoriali e i sindacati, che ha l’obiettivo di sbarrare la strada alle imprese mafiose, ai tangentisti, a chi usa cemento depotenziato e lavoro nero, insomma agli interessi criminali in genere e di aprire il più possibile il mercato delle opere pubbliche alla libera concorrenza del mercato sano. ...
Palermo, 6 agosto 2015 – “Non basta fare le riforme se poi non vengono applicate. Forse non tutte le stazioni appaltanti della Sicilia sanno che nel bandire le gare adesso devono tenere conto della recente riforma dei criteri di aggiudicazione, che contrasta i fenomeni dei ribassi anomali e delle ‘cordate’, approvata dall’Ars con la legge 14 dello scorso 10 luglio, e ciò secondo l’Ance Sicilia vale sin dai bandi pubblicati dallo scorso 18 luglio, data di entrata in vigore della legge, cioè il giorno successivo alla sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana”. ...
Palermo, 7 luglio 2015 – Sull’approvazione da parte dell’Ars della riforma della legge sugli appalti in Sicilia è intervenuto il vicepresidente vicario dell’Ance Sicilia, Salvatore Arcovito: “Ringrazio – ha detto Arcovito - il governo regionale, in particolare l’assessore alle Infrastrutture Giovanni Pizzo, la presidenza dell’Ars e tutti i deputati regionali per l’intenso lavoro svolto negli ultimi due anni per elaborare un testo condiviso al quale hanno dato il loro contributo le 21 sigle del mondo delle costruzioni e delle parti sociali riunite nella Consulta regionale delle costruzioni ...
Palermo, 6 luglio 2015 – Troppe opere che crollano, troppi incidenti mortali nei cantieri, centinaia di chiusure di imprese e oltre centomila licenziamenti: l’edilizia in Sicilia sconta non solo le conseguenze della crisi, ma anche gli effetti di un mercato inquinato dalla concorrenza sleale di imprese opache che risparmiano su tutto grazie alla mancanza di trasparenza e di controlli, alla corruzione, alla pressione della criminalità organizzata sulle procedure di affidamento dei lavori.