Palermo, 13 marzo 2012 – L’aumento di suicidi, il fiume di disoccupati che si rivolgono alle mense dei poveri in Sicilia; i tanti disperati che ogni giorno bussano alle nostre imprese alla ricerca di un lavoro che purtroppo non possiamo dare; la recente Marcia per il lavoro, la protesta dei Forconi, il blocco dell’autotrasporto, la discesa in campo della Chiesa: tutto ciò deve indurre la classe politica e dirigente nazionale e regionale a dare immediate risposte ad un disagio sociale ed economico che esploderà a giugno con la batosta degli aumenti delle imposte locali su famiglie, imprese e lavoratori.
Palermo, 13 marzo 2012 – L’aumento di suicidi, il fiume di disoccupati che si rivolgono alle mense dei poveri in Sicilia; i tanti disperati che ogni giorno bussano alle nostre imprese alla ricerca di un lavoro che purtroppo non possiamo dare; la recente Marcia per il lavoro, la protesta dei Forconi, il blocco dell’autotrasporto, la discesa in campo della Chiesa: tutto ciò deve indurre la classe politica e dirigente nazionale e regionale a dare immediate risposte ad un disagio sociale ed economico che esploderà a giugno con la batosta degli aumenti delle imposte locali su famiglie, imprese e lavoratori.
L’Ance Sicilia chiede a Stato, Regione e Anas – sul modello della “task force” per sbloccare le opere al Sud creata dal ministro Barca col gruppo Rfi – , di istituire una Conferenza permanente dei servizi che si occupi di sbloccare subito quelle infrastrutture stradali che non solo sono pronte a diventare cantieri e a distribuire redditi nel territorio, ma che sono anche capaci di mettere in moto a catena tante attività economiche e di generare sviluppo duraturo.
Ad esempio, l’appalto della superstrada Ragusa-Catania, che darà lavoro a 2 mila persone per quattro anni, è sicuramente una prima risposta, ma da sola non è sufficiente ai bisogni dell’economia della Sicilia orientale che in due anni ha perso ventimila posti nel solo comparto edile e che vede aumentare la fuga di giovani.
“Per questo – dichiara il presidente dell’Ance Sicilia, Salvo Ferlito – nel Ragusano occorre sbloccare subito le infrastrutture connesse: deve ‘decollare’ l’aeroporto di Comiso e bisogna finanziare e realizzare la bretella di collegamento fra l’aeroporto e la Ragusa-Catania; è anche fondamentale sbloccare subito l’appalto del tratto Rosolini-Modica dell’autostrada Siracusa-Gela, già finanziato con 339 milioni e che completerebbe l’anello stradale che congiunge le province di Caltanissetta, Ragusa, Siracusa e Catania e le collega ai principali poli produttivi e logistici”.
“Analogamente – aggiunge Ferlito – Stato e Regione devono trovare una soluzione per la realizzazione del porto hub di Augusta, chiamato a coordinare le attività dei porti di Catania, Siracusa e Pozzallo ma sul cui finanziamento di 120 milioni pendono i dubbi della commissione Concorrenza dell’Unione europea malgrado l’Autorità portuale abbia già pubblicato i bandi di gara. Ho chiesto, in proposito, al presidente nazionale dell’Ance, Paolo Buzzetti, di promuovere una decisione congiunta Stato-Regione che autorizzi l’Authority ad anticipare la quota di finanziamento di competenza dell’Ue”.
“Ogni grande infrastruttura che si riuscirà a concretizzare – conclude il presidente di Ance Sicilia – servirà certamente ad ammodernare un Paese destinato a diventare epicentro degli scambi commerciali in transito per il Mediterraneo. Dovrà però essere accompagnata da un programma di opere medio-piccole integrate e di supporto che, oltre a migliorarne la funzionalità e l’integrazione col territorio, coinvolgano le tantissime imprese edili medie e piccole (la maggioranza del tessuto produttivo), che, non potendo partecipare ai grandi appalti, resterebbero tagliate fuori da ogni occasione di lavoro”.