Palermo, 6 settembre 2012 – L’Ance nazionale, a seguito della forte sollecitazione dell’Ance Sicilia, ha chiesto oggi un incontro urgente ai ministri dell’Economia, Vittorio Grilli, della Coesione territoriale, Fabrizio Barca, e dello Sviluppo economico, Corrado Passera, per accelerare un’intesa fra Stato e Regione siciliana sulle esenzioni e sulla razionalizzazione dei criteri del Patto di stabilità per l’Isola, affinché l’economia regionale non sia ulteriormente soffocata da meri concetti ragionieristici che bloccano l’utilizzo di ingenti risorse pubbliche disponibili e destinate a sostenere investimenti e sviluppo. .......
Palermo, 6 settembre 2012 – L’Ance nazionale, a seguito della forte sollecitazione dell’Ance Sicilia, ha chiesto oggi un incontro urgente ai ministri dell’Economia, Vittorio Grilli, della Coesione territoriale, Fabrizio Barca, e dello Sviluppo economico, Corrado Passera, per accelerare un’intesa fra Stato e Regione siciliana sulle esenzioni e sulla razionalizzazione dei criteri del Patto di stabilità per l’Isola, affinché l’economia regionale non sia ulteriormente soffocata da meri concetti ragionieristici che bloccano l’utilizzo di ingenti risorse pubbliche disponibili e destinate a sostenere investimenti e sviluppo.
“Al di là dell’apprezzamento per i contenuti positivi dell’incontro di ieri fra l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao e la Ragioneria generale dello Stato – spiega il presidente di Ance Sicilia, Salvo Ferlito – esprimiamo forte preoccupazione sui tempi indicati dalle parti per la definizione di una soluzione che sblocchi i cofinanziamenti europei, i fondi Fas e quelli della Protezione civile”.
“Tempi troppo lunghi, quasi ‘normali’ – aggiunge Ferlito – assolutamente non adeguati e non compatibili con l’attuale stato di gravissima emergenza economica e sociale della Sicilia che non a torto molti dei nostri associati definiscono ‘di guerra’. Non possiamo accettare questi tempi della politica – conclude Ferlito – soprattutto perché a breve tutti i politici saranno di fatto impegnati in campagna elettorale e si preoccuperanno solo di garantire col poco denaro in cassa i precari e le clientele improduttive; dunque, per le attività produttive sane non ci sarà più possibilità di ottenere il varo di provvedimenti concreti capaci di farci superare la crisi e di sostenere l’occupazione reale”.