Palermo, 24 ottobre 2012 – L’Ance Sicilia con una lettera aperta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al premier Mario Monti ha chiesto, ancora una volta, di commissariare la Regione siciliana e dichiarare lo stato di crisi del settore edile.Questo il contenuto della lettera:"Nella precedente lettera aperta inviataVi l’8 ottobre c.m., Vi avevamo rappresentato la necessità di commissariare la Regione siciliana, limitatamente alla gestione dei fondi strutturali dell’Unione europea, in quanto 10 miliardi di euro assegnati all’Isola .....
Palermo, 24 ottobre 2012 – L’Ance Sicilia con una lettera aperta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al premier Mario Monti ha chiesto, ancora una volta, di commissariare la Regione siciliana e dichiarare lo stato di crisi del settore edile.
Questo il contenuto della lettera:
"Nella precedente lettera aperta inviataVi l’8 ottobre c.m., Vi avevamo rappresentato la necessità di commissariare la Regione siciliana, limitatamente alla gestione dei fondi strutturali dell’Unione europea, in quanto 10 miliardi di euro assegnati all’Isola nel 2007 giacciono inutilizzati e c’è il rischio di perderli se non saranno spesi entro il 2014.
Tale iniziativa Vi sollecitavamo in quanto lo stato di crisi del settore edile in Sicilia, causato dalla mancanza di nuovi investimenti in opere pubbliche e dal mancato saldo di fatture per lavori eseguiti, pari a 1,5 miliardi di euro, ha già portato al fallimento di 475 aziende e al licenziamento di 76 mila lavoratori.
A fronte di ciò la Regione siciliana, apparendo per nulla interessata a tale gravissima situazione, continua ad occuparsi prevalentemente di usare le poche risorse finanziarie disponibili per garantire uno stipendio a decine di migliaia di precari, soprattutto alla vigilia delle elezioni per il rinnovo del Parlamento regionale, con ciò rafforzando il dubbio di tentativo di condizionamento del voto.
Torniamo quindi a sollecitare un Vostro ancora più autorevole intervento, stavolta chiedendoVi di commissariare l’intera Regione siciliana, in conseguenza dell’ultimo scellerato atto del governo regionale uscente, atto sul quale nessuna forza politica che si dichiara impegnata nel presunto rinnovamento di questa istituzione ha speso una parola di commento.
Come vi è ben noto, grazie soprattutto alla battaglia e alle pressioni esercitate dall’Ance Sicilia, il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, ha svincolato dal Patto di stabilità 600 milioni di euro per la Regione siciliana. Ma il governo regionale ha dedicato ben tre riunioni di Giunta urgenti esclusivamente per assicurare la continuità delle prestazioni di forestali, formatori e precari. Le imprese edili, che avanzano dalla sola Regione ben 409 milioni di euro certificati ad oggi, dovranno accontentarsi di appena 26 milioni di euro fino al prossimo mese di febbraio.
Il Comitato di presidenza dell’Ance Sicilia si è così trovato costretto a decidere la chiusura di tutti i cantieri in corso, circa 500, e di porre circa 40 mila lavoratori in cassa integrazione, a partire dal prossimo mese di novembre, in quanto manca la liquidità necessaria ad evitare ulteriori fallimenti.
Dovendo constatare che tutto ciò non interessa affatto alla maggioranza dei politici siciliani, e prevedendo che dalle elezioni del 28 ottobre non potrà formarsi una maggioranza qualificata capace di cambiare le cose, Vi chiediamo di commissariare la Regione siciliana, prossima al default, per palese incapacità di gestire l’Isola, e di provvedere con urgenza alla dichiarazione dello stato di crisi del settore edile industriale della Sicilia, da inviare all’Unione europea per accedere al Fondo europeo di adeguamento alla Globalizzazione (Feg) dato che abbiamo purtroppo superato abbondantemente la soglia minima di 500 esuberi di personale".