PALERMO, 19 GIUGNO 2020 – No all’usura, al pizzo, alla mafia. Un manifesto corale con cui gli imprenditori di 15 associazioni ripudiano e si impegnano a denunciare ogni rischio di infiltrazione.
Una massa critica di circa 90.000 imprese che scelgono di fare fronte comune contro la minaccia criminale e di rivolgersi alla platea di tutte le imprese oggi in Sicilia, associate e non.
Un impegno forte in un momento – quello post Covid – in cui la fragilità del tessuto economico espone le imprese a una minaccia della criminalità ancora più pressante.
Il manifesto della resistenza dell’impresa: dieci punti vincolanti per tutte le associazioni che hanno aderito e che hanno scelto di andare avanti insieme, dagli industriali alle cooperative, dagli artigiani ai commercianti, dalla piccola industria ai costruttori.
Eccoli, i firmatari del Manifesto #iononpagoilpizzo – no al racket, no all’usura, sì alla libertà. Sono Sicindustria, Legacoop Sicilia; Confcommercio Sicilia; Confesercenti Sicilia; Confcooperative Sicilia; Unci Sicilia; Agci Sicilia; Unicoop Sicilia; Confapi Sicilia; CNA Sicilia; Casartigiani Sicilia; Conflavoro PMI Sicilia; Ance Sicilia, Confartigianato Sicilia; Confimprese sicilia
Questo il contenuto del Manifesto.
Le associazioni firmatarie ripudiano la mafia, in tutte le sue manifestazioni e articolazioni e si impegnano a