MIGLIORA L’EFFICIENZA DELLE STAZIONI APPALTANTI IN SICILIA, È TORNATA AI LIVELLI PRE-CRISI. LE GARE AGGIUDICATE DOPO UN ANNO DAL BANDO SALGONO A CIRCA IL 60%.
QUELLE DI COMPETENZA DEGLI UREGA ARRIVANO AL 97%.
LA MEDIA DEI RIBASSI SCENDE AL 22,56%.
CUTRONE: “BENE COSÌ, MA C’È ANCORA MOLTO DA FARE PER RECUPERARE QUEL 40%”.
Palermo, 28 febbraio 2022 – Migliora l’efficienza delle stazioni appaltanti in Sicilia, mentre scende la media dei ribassi di aggiudicazione. Secondo l’Osservatorio di Ance Sicilia aggiornato allo scorso 31 ottobre 2021, dei 1.794 bandi pubblicati durante il 2020, dopo un anno risultano aggiudicate 1.049 gare, pari al 58,47%, mentre non si hanno più notizie di 745 incanti (41,53%). Quanto agli importi a base d’asta, su quasi 4 miliardi offerti al mercato la cifra aggiudicata è stata poco più di 2,4 miliardi (62,30%), così si sono persi per strada circa 1,5 miliardi (37,70%). La media dei ribassi di aggiudicazione è scesa al 22,56%.
Le percentuali migliorano ulteriormente valutando solo i bandi più consistenti, relativi a opere di importo superiore alla soglia comunitaria: su 166 gare bandite ne sono state aggiudicate 122 (73,49%) e 44 sono quelle di cui dopo un anno non si hanno più notizie (26,51%); su un importo totale di 3,45 miliardi, a segno sono andati 2 miliardi (59,74%) ma 1,4 miliardi hanno mancato l’obiettivo dell’aggiudicazione (40,26%).
In questo quadro specifico, notevole è stata la prestazione degli Urega: su 32 gare di propria competenza ne hanno aggiudicato 31 (96,88%) e solo una si è persa (3,12%); su circa 290 milioni di euro, sono stati affidati 287 milioni (99,31%) e appena 2 milioni non sono stati aggiudicati (0,69%).
Tornando al quadro complessivo, la performance delle stazioni appaltanti si è mantenuta in linea con l’anno precedente solo per il numero di bandi aggiudicati, mentre per gli importi c’è stato un significativo avanzamento. Infatti, facendo un confronto con le gare bandite nel 2019 (1.976), quelle andate a buon fine nel 2020 erano state 1.156 (58,50%), ma su 2,1 miliardi posti in gara è andato alle imprese molto meno (948 milioni, 43,41% contro il 62,30% del 2020).
L’Osservatorio di Ance Sicilia analizza poi in dettaglio i soli bandi pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana, che nel 2020 sono stati 205 per 319 milioni: 114 le gare aggiudicate ad un anno dal bando (55,61%) per 173 milioni (54,20%), ben 91 quelle di cui si sono perse le tracce (44,39%) per 146 milioni (45,80%). In compenso, la media dei ribassi di aggiudicazione è stata ulteriormente inferiore: 21,20%.
Alla luce di questi dati, Ance Sicilia prende atto con soddisfazione del fatto che l’efficienza delle stazioni appaltanti nell’Isola sia tornata ai livelli pre-crisi del biennio 2007-2008. Infatti, sempre in riferimento ai soli bandi pubblicati sulla Gurs, facendo un confronto con gli anni precedenti, per ritrovare percentuali analoghe bisogna risalire al 2006, quando le gare aggiudicate furono il 55,36%.
“Riconosciamo il merito delle stazioni appaltanti e delle commissioni aggiudicatrici per il buon lavoro svolto – osserva Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia – , anche se resta comunque ancora molto da fare, perché nell’attuale condizione di crisi del mercato delle opere pubbliche riuscire ad aggiudicare anche quel 40% che manca all’appello sarebbe sicuramente un notevole contributo alla ripresa del settore”.